Automotive e digitale: come riorganizzare il business delle concessionarie nell’era della pandemia

La pandemia ha avuto effetti destabilizzanti su ogni comparto dell’economia e dell’industria. Tra i settori più sotto pressione c’è senza dubbio l’automotive, a livello di produzione e vendita, ma soprattutto di distribuzione.

Eppure, in questo periodo estremamente difficile, c’è chi ha fatto dei progressi in termini di efficienza.

E ha abbracciato l’accelerazione dell’Information Technology mettendo in campo risorse, competenze e strumenti per far sì che il customer journey dei clienti fosse sempre garantito, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza.

Per gestire la crisi e costruire al tempo stesso il futuro dell’automotive, il Gruppo Ionà ha fatto leva su una leadership resiliente, che ha consentito ad Emanuele Ionà, da 14 anni Amministratore Delegato di Audi Zentrum Lamezia, di riorganizzare il business delle sue concessionarie ragionando sulla complessità dello scenario attuale.

Emanuele Ionà entra nel Gruppo nel 2006 prendendo il posto del padre con cui aveva iniziato a lavorare nel 1998, acquisendo i suoi valori e le competenze necessarie per la sua crescita professionale. «Ho abbracciato il progetto con entusiasmo e determinazione – afferma - orgoglioso di portate avanti contestualmente la crescita del marchio Audi e l’attenzione verso la mia terra, fortemente convinto di dover contribuire ad arricchire il tessuto economico-sociale della Calabria. Oggi Audi Zentrum Lamezia vanta tre sedi operative a Pianopoli, Rende e Campo Calabro, una in apertura a Corigliano-Rossano».





Ma AUDI non è l’unico marchio del Gruppo Ionà. «Dal 2018 l’Autoionà, che poi è la madre del gruppo, diventa concessionaria SEAT e nel 2020 CUPRA che ci sta dando l’opportunità di raggiungere un pubblico ancora diverso e le risorse necessarie per crescere ancora, siamo infatti prossimi all’inaugurazione del nuovo Cupra Garage a Rende». E poi, la nuova sfida: BMW-MINI. «Ufficiale da pochissimo, ho deciso di abbracciare un nuovo progetto. Certo di poter soddisfare una clientela variegata ed esigente e forte di un team compatto e motivato, ho deciso di accettare la sfida BMW – MINI la cui concessionaria sorgerà a Reggio Calabria».

Come fronteggiare l’impatto negativo della pandemia nel settore automotive?


«Il blocco delle attività, conseguenza della pandemia, è arrivato senza poi troppo preavviso – spiega Emanuele Ionà. Era necessario elaborare una strategia che ci permettesse di non fermare l’azienda, di mantenere le attività in corso e di proseguire con le nuove, facendo in modo che collaboratori e clienti ne risentissero il meno possibile. Era già in corso da qualche mese un processo di cambiamento più a favore della digitalizzazione. La direzione verso la quale si stava andando era abbastanza chiara, anche al di là della pandemia: il mercato in generale – incluso quello automotive – richiedevano una maggiore propensione al digital». E continua: «sempre meno persone decidono di visitare spontaneamente le concessionarie, senza prima aver avuto un contatto con l’Azienda. Contatto che oggi si traduce in interazioni online, attraverso Social, Portali e Sito Web. Avevamo già predisposto la nascita di un team specializzato proprio per fronteggiare questa esigenza. Il nostro BDC (Business Development Center) si occupava già di ingaggiare i clienti che interagivano con noi attraverso questi canali. La pandemia, con il conseguente lockdown dello scorso anno non ha fatto altro che imporci di velocizzare il cambiamento che stavamo già affrontando. Da qui l’importanza di aumentare l’investimento sui sistemi e su nuove risorse che se ne occupassero. E’ stato fondamentale potenziare tutti i nostri canali digital (Facebook, Instagram, Linkedin, Autoscout24) perché erano l’unico modo per mantenere un contatto con i nostri clienti che non abbiamo mai abbandonato, ma anche – e non di poco conto – per ingaggiarne di nuovi».

Quanto è importante potenziare la digitalizzazione per riorganizzare il business della concessionaria e mantenere il contatto con i clienti?


Per il Gruppo Ionà è stato fondamentale. «Anche in smart-working siamo riusciti, grazie all’importante investimento fatto, a mantenere fede agli appuntamenti presi con i clienti trasformandoli in videocall e in trattative a distanza; gli ingressi in Concessionaria che avvenivano semplicemente per visionare le auto esposte sono diventate richieste di video-presentazioni; le richieste di officina si sono trasformate nel servizio “Pick-up and Delivery”, con ritiro della vettura a domicilio e riconsegna a lavoro ultimato. La direzione insomma – spiega Emanuele Ionà - la conoscevamo già. Il momento ha richiesto più che altro il coraggio di investire in un periodo in cui di certo c’era veramente poco. E la strategia si è rivelata vincente: anche con la diminuzione delle restrizioni, quella che era nata come un’alternativa temporanea, è rimasta la modalità preferita dai nostri clienti. Le richieste di interazione generate dai nostri canali digital, sono in aumento. Per questo si continua ad investire anche su nuove risorse. Il team che si occupava di Digital, che un anno fa era composto da 3 persone, oggi ne conta 9».

Il futuro dell’automotive secondo il Gruppo Ionà


«Il cambiamento è sempre più rapido, la pandemia ce lo ha insegnato. Il settore automotive, come altri settori, del resto, richiede costante aggiornamento e capacità di adattamento. Fino ad un anno fa si vendevano vetture termiche a clienti che entravano in concessionaria. Oggi si vendono (a distanza) vetture totalmente elettriche. È questo il futuro del nostro settore. E in questo è fondamentale avere linee guida dei nostri Brand che ci affiancano nel cambiamento per assicurarsi che non ci colga mai impreparati».

di Ilaria Giampà

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